Descrizione Domenica 15 Gennaio riprendono gli appuntamenti culturali, al complesso ebraico di Vicolo Salomone Olper con due visite guidate speciali condotte da Daria Carmi, curatrice della Collezione dei Lumi di Chanukkà che viene esposta nelle sale ipogee del complesso.
Alle 11,30 e alle ore 16,00 i visitatori saranno accompagnati tra le opere del Museo dei Lumi e alla mostra " Instabile come la speranza" di Arcangelo Sassolino che vede esposta anche la nuova Chanukkia destinata ad entrare al museo. La partecipazione è ad ingresso libero.
In occasione della Festa di Channukkah, domenica 18 dicembre, inaugura la mostra temporanea "Arcangelo Sassolino: Instabile come la speranza", la personale dedicata all'artista la cui nuova lampada si aggiunge alla collezione del Museo dei Lumi.
Arcangelo Sassolino:
un artista conosciuto in tutto il mondo. Le sue opere sono partite da Vicenza, dove è nato e lavora,
per diventare mostre personali in tutta Italia a poi ancora ad Hong Kong, St. Louis, Francoforte,
Hannover, Parigi, Bruxelles, Zurigo fino a Punta del Este in Uruguay. E’ esposto nei più prestigiosi
musei dei cinque continenti ed è tra i protagonisti dell’ultima Biennale di Venezia.
Sassolino spiega così le motivazioni che lo hanno portato a collaborare con il Museo dei Lumi: “La
prima ragione è che sicuramente sono molto legato alla comunità ebraica. Sin dalla mia
formazione a New York, il contatto con questa comunità è sempre stato portatore di incontri
importanti, felici e che in alcuni casi hanno contribuito a dare una svolta radicale al mio percorso.
Sono legami che a distanza di tanti anni sono ancora in atto. La seconda ragione è l’amicizia che
mi lega a Elio Carmi. Quando mi ha invitato a Casale di Monferrato a partecipare a questo progetto
ne sono stato particolarmente onorato.
Il lavoro di Sassolino prende vita dalla compenetrazione tra arte e fisica. Il suo interesse per la
meccanica e per la tecnologia si apre a nuove possibilità di configurazione della scultura. Velocità, pressione, gravità, accelerazione, calore costituiscono le basi della sua ricerca sempre protesa a
sondare il limite ultimo di resistenza e di non ritorno di congegni che generano vere e proprie
“performances inorganiche”. I materiali (spesso di natura industriale: acciaio, gomma cemento…)
si animano, si consumano, vivono di contrasti, di forze e di conflitti intrinseci e contemplano anche
il rischio del collasso quale parte fondamentale dell’esperienza. Uno stato di tensione,
sospensione, imprevedibilità, pericolo e possibile fallimento: aspetti altrettanto ineludibili della
condizione umana.
Alla Comunità di Casale troveremo questa filosofia ben riassunta nella mostra “Instabile come
la speranza” che si apre in Sala Carmi dove saranno esposte opere scelte per la
relazione simbolica e metaforica con il contesto Anche sì anche no e Pressione come forma. I
lavori portano in sé un conflitto, una tensione, un’azione che manifesta la contrapposizione
ineliminabile che c’è tra qualcosa che pone una forza e qualcos’altro che la subisce e vi resiste,
raggiungendo il proprio limite, in continua tensione, ma continuando ad esistere.
La mostra “instabile come la speranza” sarà visitabile fino al 26 febbraio
Per informazioni 0142 71807 www.casalebraica.org
Ph. credit Pamela Randon |
|