La Storia
Il Monferrato e la Piana del Po
Per secoli ha respinto stranieri, forestieri, invasori con la sua potenza militare, oggi, come per ironia della sorte, il Monferrato attrae turisti da tutta Italia e dall'estero, aprendosi al pacifico assalto dei visitatori che vogliano scoprirne la gloriosa storia e il magnifico presente del territorio.
A unificare e governare per primo il territorio fu Aleramo, dal 967 al 991, da cui discendono molte dinastie feudali liguri e piemontesi. Alla morte del condottiero, i suoi domini passarono al terzo figlio Anselmo.
Nel 1111 il Monferrato diviene marchesato sotto il marchese Ranieri I di Monferrato. Il marchesato raggiunse l'apogeo con Guglielmo VI il gran marchese, che grazie alla sua forte politica espansionistica riuscì a diventare Capitano di Milano e signore di varie città del nord Italia tra cui Pavia. Alla sua morte, però, il marchesato di Monferrato conobbe un periodo di declino, finché non venne ereditato da Teodoro Paleologo, che sottomise città come Casale (che divenne capitale del Monferrato), Acqui Terme, Alba, Chivasso.
Il successore Teodoro II espanse i confini del Marchesato, arrivando fino a Genova, ma i suoi successori furono incapaci di governare efficacemente lo stato. Nel 1435, la perdita di Chivasso segnò il tramonto della signoria paleologa. Nel 1533 il Monferrato fu conteso da Federico II Gonzaga, duca di Mantova e Carlo III di Savoia.
L'imperatore Carlo V decise di assegnare il territorio a Federico II, marito di Margherita Paleologa. Agli inizi del 1700, il Monferrato è devastato dalla Guerra di successione spagnola. Nel 1708, l'imperatore Giuseppe I accorda l'investitura del ducato di Monferrato a Vittorio Amedeo II di Savoia. La concessione è confermata nel 1713 dal trattato di Utrecht. Da questa data la storia del Monferrato si fonde con quella del Piemonte.
Nel Risorgimento Casale e il Monferrato svolgono un ruolo di primissimo piano per l'unità nazionale grazie alle sue personalità politiche e una strenua resistenza agli austriaci che valse a Casale la medaglia d'oro come benemerita del Risorgimento. Oggi, il Monferrato conserva ancora tra le sue colline le memorie del celebre passato, consapevole però che il meglio della sua storia debba ancora venire, una storia da raccontare a tanti turisti che vorranno scoprire piatti, vino, paesaggi, vita di questo meraviglioso territorio.
Confinante con il Monferrato, immersa nella nebbia e nel verde dei campi, la Lomellina è un altro piccolo grande territorio d'interesse della Pianura Padana. La natura rigogliosa è sempre stato elemento caratteristico dell'area: i fitti boschi erano rinomati anche nel Risorgimento per la caccia, e divennero il luogo di svago prediletto dei signori di Milano.
In età medievale, lo stretto rapporto con Pavia permise alla Lomellina di elevarsi dal suo ruolo periferico, sviluppandosi e trasformandosi un centro in vista, soprattutto grazie all'ascesa dei Conti di Lomello, che divennero anche Conti di Pavia, anche se per un breve periodo. Nel XVII secolo, la Lomellina cominciò a godere di una maggiore autonomia amministrativa nell'ambito dello Stato di Milano. Momento importantissimo per la Lomellina, fu la riunione della Lomellina e dell'Oltrepo pavese con la provincia di Pavia, appena sottratta agli austriaci nel 1858, all'alba dell'unificazione nazionale.